Il betting exchange rappresenta una delle ultime frontiere delle scommesse sportive. In Italia, come vedremo, è arrivato un po’ in sordina e sta faticando a prendere piede, ma le potenzialità sono enormi. A nostro avviso è la mancanza di informazione il motivo principale per cui ancora un boom vero e proprio non ci sia ancora stato nel Bel Paese. Per questa ragione ci siamo impegnati a scrivere le righe che seguono e darvi la possibilità di conoscere meglio in cosa consiste questa tipologia di betting. Abbiamo inoltre valutato i due operatori italiani, betfair e Betflag, con i quali cominciare a muovere i primi passi in questo nuovo mondo.
Cos’è e come funziona il Punta & Banca
Solitamente quando si parla di scommesse sportive si pensa subito ai bookmakers online o alle agenzie fisiche che offrono quote sugli eventi più disparati. Queste vengono calcolate in base a delle formule matematiche che tengono conto di molteplici fattori come le statistiche passate, i precedenti tra due squadre o giocatori, il trend dell’ultimo periodo di un atleta e via dicendo. Gli scommettitori poi, in base al flusso delle loro puntate, influenzano le oscillazioni delle quote che si abbassano in maniera direttamente proporzionale all’aumentare delle giocate su una determinata previsione. Il potere dei giocatori nei confronti degli operatori si riduce però a questo. Con il betting exchange la musica cambia radicalmente. Tale pratica permette infatti agli stessi scommettitori di vestire i panni del bookmaker e di proporre una determinata quota “bancando” l’esito di un evento che si pensa non sarà quello reale. Così facendo ci si assume il rischio di dover pagare chi invece su quel risultato ci “punta”, nell’eventualità in cui la gara dovesse finire con un risultato a lui favorevole. Quanto detto spiega anche perché spesso sentiamo nominare il betting exchange come “Punta & Banca” e il motivo per il quale viene accostato con il trading finanziario. La convenienza sta nella possibilità di trovare quote più alte visto che le commissioni applicate dai bookmakers tradizionali sono maggiori.
Un esempio concreto
Facciamo un esempio concreto per far capire meglio come si porta a termine una “transazione” con tale metodo. Prima della partita Italia-Belgio, valida per la prima giornata del girone di qualificazione di Euro 2016, il giocatore A era convinto che l’Italia non sarebbe uscita vincitrice dallo scontro con i temuti diavoli rossi secondi nel ranking FIFA. Ha deciso quindi di “bancare” l’1 e scelto di avere un ritorno economico, nel caso la partita fosse finita in parità o a favore del Belgio, di 100€. La quota di mercato al momento della scelta presa dal giocatore A era di 3,0 ed egli si era quindi preso la responsabilità di pagare 200€ al giocatore B, sicuro quest’ultimo del fatto che gli Azzurri avrebbero portato a casa i 3 punti e che sui quali aveva puntato una banconota da 100€ accettando la quota proposta. Il giocatore A avrebbe potuto anche abbassare la quota, ma avrebbe avuto in tal caso maggiori difficoltà nel trovare qualcuno disposto a scommettere con lui. Viceversa, alzandola, avrebbe subito trovato un “match”, ma perché rischiare di dover pagare di più? Tornando a Italia-Belgio, sappiamo tutti come poi è andato a finire l’incontro e il 2-0 degli uomini di Conte ha permesso quindi al giocatore B di stappare una bottiglia spumante per festeggiare la vincita della Nazionale e di 200€, con buona pace del giocatore A, rimasto a casa a leccarsi le ferite e a sentire le lamentele della sua ragazza convinta che l’avrebbe portata a cena fuori la sera dopo.
L’opzione cash out
Grazie al Punta & Banca è possibile usufruire di un vantaggio che con i bookmakers classici, almeno in Italia, non è ancora previsto. Stiamo parlando della possibilità di ricorrere al cosiddetto cash out, l’opzione che permette di “uscire” da una scommessa in qualsiasi momento. Tale opportunità può essere sfruttata sia per limitare le perdite, che quando ci si accontenta del profit raggiunto prima del fischio finale di una gara e per evitare il rischio di perdere una scommessa per un gol segnato negli ultimi minuti di gioco. Per spiegarci meglio, riprendiamo l’esempio di poco fa. Al gol di Giaccherini la quota sull’Italia è scesa a 2,0 e quando Lukaku si è trovato a tu per tu con Buffon mandando fuori di un niente il pallone del pareggio al giocatore B sarà venuto un mezzo infarto, mentre il giocatore A avrà maledetto ogni Santo nominato sul calendario del mese di giugno. Per evitare di correre ulteriori rischi di danni alle coronarie, il giocatore B avrebbe potuto decidere di ricorrere al cash out e quindi di ritirare 50€ di vincita (150€ di vincita potenziale a quota 3,0 meno 100€ con quota 2). Al contrario il giocatore A vista la sfortuna nera che pareva esserci nell’aria era nelle condizioni di poter limitare le perdite a 100€ (200€ di garanzia a quota 3,0 meno 100€ di garanzia a quota 2,0).
Le strategie giuste
Come per quanto riguarda le scommesse classiche, anche parlando di betting exchange ogni giocatore deve essere in grado di trovare il proprio percorso e studiare la strategia che più si adatta allo stile di gioco peronale. Quello che però fa la differenza nel Punta & Banca è la capacità di capire quando è il momento giusto per “uscire” durante lo svolgimento della partita. Se si banca un risultato quel momento è rappresentato dall’istante in cui la quota si è alzata maggiormente, mentre se si punta quando la quota si è abbassata. Naturalmente una scelta azzeccata può anche essere quella di rimanere in gioco fino alla fine. Bancare l’Over 4,5 ad esempio di una partita di calcio che vede fronteggiarsi due compagini che in genere subiscono poche reti può rivelarsi remunerativo anche dopo solo qualche minuto di gioco. Se a metà primo tempo infatti il risultato è ancora fermo sullo 0-0 la quota bancata sarà già salita dato che le squadre in campo hanno meno tempo per raggiungere la soglia di 5 gol che farebbe perdere la scommessa. A quel punto si può già realizzare un profitto.
Il betting exchange in Italia: betfair e Betflag
Sul territorio del nostro Paese è possibile destreggiarsi con il Punta & Banca affidandosi a betfair e a Betflag. Quest’ultimo è meno completo del concorrente e talvolta non è facile che domanda e offerta si incontrino al primo tentativo. Questo rischio non si incontra naturalmente quando si gioca su partite di cartello, ma per gli eventi meno di spicco dove girano davvero pochi soldi. Gli sport sempre presenti in palinsesto sono calcio e tennis, un po’ pochi per catturare l’attenzione degli appassionati. Un appunto va fatto anche sulla navigabilità del portale che risulta talvolta leggermente difficoltosa e poco intuitiva. Forte della sua storia, betfair risulta al momento la miglior opzione per praticare il betting exchange. L’offerta di sport include anche basket, pallavolo e motori. Parlando di calcio, altre al classico 1X2 sono presenti anche una quindicina di mercati ulteriori. Anche a livello di liquidità siamo su un altro piano rispetto a Betflag.
Un mercato tutto da scoprire in attesa del boom
Il Punta & Banca non ha ancora riscosso il successo che a nostro avviso meriterebbe, per lo meno nel nostro Paese. Le abitudini degli italiani sono difficili da cambiare, lo si sa. Siamo un popolo conservatore e molto legato alle tradizioni, ma i vantaggi di scommettere con altri giocatori e non contro un bookmaker abbiamo visto essere molteplici. Già le quote più alte e l’assenza di commissioni dovrebbero essere un buon incentivo e l’opzione cash out far diventare il tutto ancora più interessante. La speranza è che venga investito qualche soldo in più in informazione e che prima o poi ci sia un boom del betting exchange a livello internazionale così da poter coinvolgere anche i bettors della penisola. In ogni caso, a chi volesse continuare con i bookmaker classici, consigliamo di leggere le nostre recensioni su bet365, Eurobet e gli altri operatori top in Italia.